I Martina acquistano il terreno dove costruiranno l'Albergo Martina
Col dispaccio n. 29523 del 3 novembre 1865 la I.R. Luogotenenza delle province venete sanciva la vendita all'asta del fondo denominato "Ronco di S.Bartolomeo", di proprietà dell'omonima chiesa di Chiusa rappresentata dalla fabbriceria parrocchiale. Il fondo in questione consisteva in un lotto arativo e prativo di circa 4000 mq coltivato a vigna e frutteto, avente per confine a est il rio Bevorchia, a mezzodì la strada erariale, a ovest la proprietà di Pietro Battistutti e figli e a nord, molto a nord, su su oltre la località Topic, la proprietà degli eredi Majeron Scorson. Alle prime due aste il lotto rimase invenduto e venne fissato il terzo esperimento per il 28 dicembre. La sera prima Giuseppe Martina incontra Francesco Rizzi, il proprietario della casa d'angolo tra la strada erariale e il rio Bevorchia, e insieme sottoscrivono un contratto preliminare che concluderanno formalmente solo il 30 settembre del 1867. Giuseppe si impegna, una volta terminata l'asta, a cedere al Rizzi un'area di 64 passi di Udine (8x8) attigua alla casa, allo stesso “prezzo a passo” d'aggiudicazione del fondo. Il giorno dopo, il fatidico 28, nell’ufficio della fabbriceria parrocchiale, Giuseppe Martina fu Giuseppe, possidente ed oste di Chiusa, rimane deliberatario come ultimo miglior offerente, aggiudicandosi il fondo per 551 fiorini austriaci. Quella sera Giuseppe e Valentino avranno certamente brindato per il buon esito dell'asta con una buona bottiglia di Picolit e poi devono essere andati a letto presto perché da lì a un mese, sul tratto di fondo prospiciente la strada erariale, risulterà già esistere una casa appena costruita. Il 5 febbraio del 1866 Giuseppe si reca presso l’ufficio del Rev. Deputato ecclesiastico distrettuale di Moggio, nonché pievano di Resiutta, don Giobatta Grassi e con i convenuti signori don Antonio Zanier e Mattia Fuccaro, fabbricieri di Chiusa, addiviene alla stipula del contratto di vendita con mutuo del suddetto fondo. Tra gli obblighi di Giuseppe vi è quello “espressamente convenuto” di cedere gratuitamente la parte di fondo che verrà occupata dalla strada di accesso al nuovo cimitero "da costruirsi giusto il progetto di tracciamento dell'Ing. Simonetti di Gemona" e di sottoporre a speciale ipoteca a garanzia del mutuo, da rimborsare entro 9 anni, tanto il fondo acquistato, quanto la casa esistente, "dal mutuatario recentemente fabbricata", provvedendo inoltre ad assicurarla contro i danni d'incendio, pena disdetta immediata. Sottoscritto il contratto, la fabbriceria di San Bartolomeo della Chiusa vende per sempre il fondo al sig. Giuseppe Martina fu Giuseppe di Chiusa.
Albergo e Trattoria F.lli Martina
- Via Roma, 38 -
33010Chiusaforte (
Ud)
Italia