Benauspicate nozze

Chi fosse passato ieri mattina per il tranquillo paese di Farla lo avrebbe trovato in festa. Grande scampanio della bella torre campanaria che s’aderge di fianco alla chiesa; l’interno di questa, addobbato come nei giorni solenni e insolitamente ornato di fiori; tutta, si può dire, la popolazione raccolta sul piazzale della Chiesa in due file, formanti un corridoio che dal portale del tempio si stendeva fino alle prime case. Era il paese che, spontaneamente, affettuosamente si associava ad una dolce festa di famiglia: la consacrazione rituale di sponsali sanzionati con le cerimonie della legge nel pomeriggio di mercoledì, davanti al funzionario di Stato Civile a Udine. Anna Maria Martina, figlia del cav. Enrico Ispettore forestale, affidava la sua mano di Sposa al cap. dott. Gaetano Fenizia del Sesto Artiglieria campale, ora a Treviso, ma che fu già per quattro anni, capitano nel Quinto della stessa arma, residente a Udine. Automobili giungevano fin dalle prime ore numerosi. Portavano superiori e colleghi dello sposo, gentile amiche e parenti della sposa buona e leggiadra, amici del padre suo e della famiglia. Notiamo: l’illustre e valoroso comandante del V Campale, colonnello Soati con la gentilissima sua signora, gli ufficiali del medesimo capitano Lenner e tenenti Melloni e Barbara; il capitano Berton del VI Campale, venuto espressamente da Treviso per rappresentarne gli ufficiali; l’on. co. di Caporiacco presidente della Commissione Reale per la Provincia del Friuli; il colonnello Ronchis e la N.D. Luisa Ronchis sua consorte; le signore Fenizia, co. Colombatti, Sindici, Comelli; le signorine contessine Groppero, Picecco, Capellani, Comelli, i testimoni all’atto nuziale geometra Elio Martina e Quinto D’Arondo; il dott. Guglielmo Fenizia, fratello dello sposo e il graziosissimo paggetto suo figliolo; il comm. Dott. Giuseppe Biasutti; l’ing. Picecco e figlio; il giovane co. di Colloredo; i dottori Farroni direttore dell’Ospedale di S.Daniele, Luxardo e Righi, venuti da S.Daniele ed altri. Consacrò l’auspicata unione il parroco del luogo, don Giovanni Sinicco, il quale celebrò dopo, all’altare maggiore, la Messa e rivolse agli sposi appropriate commoventi parole. Diede anche lettura di un telegramma da Roma di S.E. il Cardinale Gasparri, col quale partecipava loro che Sua Santità il Pontefice si era degnato di concedere l’alta sua invocata benedizione alla nuova famiglia. Alla funzione solenne seguì, nel vasto salone della villa Martina, un rinfresco, servito con la signorilità dalla Olietieria Dorta e Fantini. Tutto all’ingiro del salone erano disposti, con fine buon gusto, i numerosissimi doni pervenuti alla sposa - e fiori, fiori per ogni dove: nell’atrio, su per le scale, nell’antisala, nel salone stesso: una profusione di fiori e di doni. Sull’ultimo del rinfresco il co. Gino di Caporiacco disse nobili parole augurali per gli sposi e gratulatorie per le rispettive famiglie; e molto opportunamente, poiché lo sposo è ufficiale nell’esercito nazionale e tra i presenti c’erano parecchi altri ufficiali, trovò modo di ricordare che otto anni addietro, poco lungi dalla casa oggi festosa, un eroico mitragliere solo ed ultimo rimasto, sacrificava la vita per contrastare il passo all’invasore. Ed anche da questo glorioso episodio seppe trarre sicuro auspicio di lieto avvenire per i due eletti che ieri videro coronati i loro sogni, le loro speranze.

Tu fedèl servitòr dal nestri Re,
protesile ancje jè che ti console,
e fait di dòs un’animute sole.

si leggeva in chiusa di un sonetto dialettale, stampato, in fascicoletto molto elegante, per l’occasione. Oltre i doni e i fiori, giunsero fasci di telegrammi, da vari luoghi e vicini e lontani e numerose lettere d’augurio e di felicitazione al cav. Enrico Martina ed alla ottima sua signora. La coppia gentile partì per il tradizionale viaggio salutata con le dimostrazioni più calorose di affetto dal popolo. Più tardi, pranzo offerto dalla famiglia Martina agli ospiti che avevano ceduto alle loro cordiali insistenze perché rimanessero; ed anche durante questo pranzo intimo si rinnovarono gli auguri, ai quali ci associamo di tutto cuore.

La Patria del Friuli, 23 ottobre 1925

Trattoria F.lli Martina - Via Roma, 38 - 33010 Chiusaforte ( Ud) Italia

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